lunedì 26 luglio 2010

Anna - un buon onomastico post-icipato

Non sono riuscita a pubblicare prima un post apposito: la mia chiavetta per la connessione mobile ha deciso di disconnettersi ogni 5 o 7 secondi regalandomi tre sillabe per ogni collegamento e lasciarmi, infine,  con un salvataggio in corso... senza salvataggio.
Ma, come ha detto qualcuno... "no... tu ancòra vorresti festeggiare il tuo onomastico? ma è il 26 Luglio, sono tutti in forsennata chiusura di lavori a stretta consegna oppure impelagati a concludere con le prenotazioni per viaggi last-minute, se già non se ne stanno in vacanza... oppure non se lo ricordano perché, forse, non hanno niente da festeggiare..."

Ecco, tra la connessione a singhiozzo e quell' "ancòra", io ho deciso di eliminare le poche, inconsistenti e incoerenti sillabe salvate, e così, niente post...
Ora, però, sembra che funzioni... e se questo

buon onomastico a me e a tutte le amiche, colleghe e blogger di nome Anna e Annarita ...

è un po' post-icipato qui da me, non perdetevi la lettura di questo piacevole post, di Mitì Vigliero alias Placida Signora.

Anna Righeblu Ideeweekend

martedì 20 luglio 2010

Un gatto per amico - impariamo il "gattese"


Nel tentativo di neutralizzare gli effetti del grande caldo, in questi ultimi giorni mi sto concedendo un sovradosaggio di relax, in luoghi freschi e ombreggiati.
Allo stesso modo, un gatto nero col pancino bianco, vagabondo e ramingo, sembra aver scelto l'ombra del mio cespuglio di ortensie per trascorrere le ore più calde delle ultime giornate.

L'indolenza nello sguardo del gattino, e il miagolio soffocato in risposta alle mie occhiate (più preoccupate che indagatrici) sembrano quasi un timido ringraziamento... e un sommesso:
"Ciao, mi fermo solo per un po', a sonnecchiare"...

E io, a bassa voce:
"Sì, sì, carino, puoi rimanere... purché tu non mi trasformi il cespuglio in succursale della tua lettiera!!!"


Finora non mi ha lasciato "ricordini olezzanti"... ospite discreto, a un certo punto sparisce e torna a casa...

Che abbia capito il mio messaggio? E se il suo "gattese" significasse, invece:
"Lasciami in pace, sono stremato, non vedi?"


Non lo saprò mai... ma,
pare che qualcuno abbia cercato di decodificare i comportamenti dei nostri piccoli amici tanto da pubblicare un dizionario, come si legge in questo interessante articolo di Daniela Mastromattei:



Cosa pensa il gatto del suo padrone
di Daniela Mastromattei
(pubblicato il 14 novembre 2009)
 “Dopo aver rimproverato il proprio gatto, se lo si guarda negli occhi, si è afferrati dal tremendo sospetto che abbia capito ogni parola e che la terrà a mente”. Parola di Charlotte Gray sulla “creatura indipendente, che non si considera prigioniera dell’uomo e stabilisce con lui un rapporto alla pari” (Konrad Lorenz).
Esserino dotato di classe ed eleganza, intelligente, sensibile, misterioso ed estremamente discreto, il micio ha mantenuto tutta la felinità dei suoi cugini selvaggi. Il piccolo e grazioso leone, tigre in miniatura, ha preso il posto del cane nel cuore di molte persone che lo preferiscono per la sua forte indipendenza. Il gatto, a differenza del cane, manifesta verso l’uomo una convivenza emancipata, come se volesse costantemente dirci: «Sì ti voglio bene, ma posso fare a meno di te». Oggi, oltre nove milioni di mici vivono nelle case degli italiani. Eppure spesso si ha difficoltà a stabilire subito una relazione con l’amico peloso. Per questo esce il primo dizionario bilingue per gatti e per i loro conviventi umani. Che decodifica tutti i comportamenti e le situazioni della vita quotidiana («lato umano» e «lato gatto») attraverso oltre 180 parole-chiave classificate dalla A alla Z. Il vocabolario edizione Sonda-Larousse (12,90 euro) è stato ideato dal dottor Jean Cuvelier, veterinario, e illustrato da Gilles Bonotaux, disegnatore di talento, amante degli animali. Le vignette mettono in risalto, in modo divertente, alcune situazioni con le quali tutti gli amanti dei gatti si sono confrontati almeno una volta.
Oltre 300 pagine per imparare a parlare il gattese correttamente, per capire cosa vuole dirci il nostro micio quando ci guarda con i suoi occhi sgranati, come rivolgersi a lui quando vogliamo farci ubbidire, come interpretare il suo comportamento e soprattutto per capire cosa pensa di noi?

A come acqua C come carezze
A volte il gatto si comporta in modo davvero strano. Spesso va a bere l’acqua direttamente dal rubinetto. Perché? Che gli passa per la testa. Che vuole dirci: «Qui l’acqua è decisamente migliore!». Il micio è molto esigente, spiega il veterinario nel libro, perché beva l’acqua, questa deve essere pulita e inodore. Nella ciotola, preferibilmente poco profonda ma molto larga e distante dalle crocchette, non deve cadere nessuna briciola di cibo. E a volte tira fuori le unghie. Capita che sia accoccolato tranquillamente sulle ginocchia del suo padrone e si giri improvvisamente per mordere la mano di chi lo sta accarezzando. Cos’è che pensa: «Non sopporto più le tue carezze! Villano». Questo non vuol dire che le coccole le vuole solo quando lo dice lui. Ma che il suo pelo sensibile alle troppe carezze diventa irritabile. Un po’ come se avesse una soglia massima di carezze che non può essere superata.

E come educazioneP come punizione
Non è vero che il gatto è bello ma traditore, sornione ma pronto a colpirti, seduttivo eppure in fondo anaffettivo, il felino ha una socialità complessa e articolata e il suo rapporto con l’uomo presenta ambiti e sfumature molto sottili che vanno conosciuti per poter instaurare un’amicizia profonda e autentica. Per esempio il gatto è in grado di imparare come il cane, a condizione, però di metterci arte e metodo. Quindi durante la sua educazione, se il padrone s’innervosisce nel dare un ordine, il gatto ci rimane male. Non solo. Sapete cosa pensa? «Se mi tratti con quel tono, preferisco andarmene!». Il gatto non ubbidisce al padrone perché lo considera il capo, spiega il veterinario. «Bisogna approfittare delle situazioni in cui il gatto è orientato al suo compagno, quando sta chiedendo qualcosa, per esempio il cibo». Perché una parola acquisti significato è necessario che lui l’associ a una situazione».
A volte il gatto mentre sta giocando col padrone, graffia. La reazione del padrone: abbandona il gioco e se ne va. L’amico a quattrozampe, a questo punto capisce: «Se voglio giocare con lui devo tenere a freno le unghie». L’unica vera punizione quando il micio fa qualcosa di sbagliato è togliergli qualcosa di piacevole, per esempio il gioco, l’attenzione, i bocconcini.

T come trasloco e trasportino
Il gatto vive malissimo i traslochi. Quando la tigre in miniatura si mette a graffiare mobili e a fare i bisogni sui tappeti del nuovo appartamento è davvero stressato: «Questo cambiamento di territorio non ci voleva». Per il gatto la casa è un punto di riferimento: in essa trova le sue certezze e ogni angolo gli è familiare.
E può capitare che si rifiuti di entrare nel trasportino. Ma non per fare i capricci. Sta semplicemente dicendo a gran voce: «Qui non c’è nessun odore rassicurante». Perché il trasportino diventi la sua seconda casa, spiega il veterinario, bisogna tenerlo sempre aperto e accessibile. Ci andrà regolarmente per lasciarci le proprie tracce rassicuranti. Perché, per usare le parole di Hemingway, “i gatti dimostrano di avere un’assoluta onestà emotiva”.

********** 

lunedì 12 luglio 2010

Marmellata di prugne, con uvetta e cannella

E la marmellata è fatta!

Ho deciso di seguire il suggerimento di Lydia: utilizzare le mie prugne (o susine…) “goccia d’oro” (o come si chiamano) seguendo la sua ricetta che, peraltro, avevo già sperimentato con successo lo scorso anno.

C’è voluto tutto il mio coraggio… il caldo qui è insopportabile e l’idea di starmene davanti ai fornelli a rimestare non mi solleticava per niente affatto…




Ieri sera, però, ho raccolto una parte delle prugne (ce ne sono ancora!!!) e all’ALBA, ho iniziato a lavorare…  circa 8 chili di polpa, senza nocciolo…

Non ho registrato tempi né altro, quindi, se qualcuno fosse interessato, trascrivo gli ingredienti della ricetta di Lydia, per 1 Kg di polpa di prugne, poi basta moltiplicare tutto…

“1 kg di prugne già lavate e tagliate a pezzetti

400 gr di zucchero

1 mela grattugiata

200 gr di uvetta

1 limone premuto e la buccia grattugiata

1 cucchiaino scarso di cannella in polvere”…

Il resto della ricetta  con il procedimento è QUI


Le mie variazioni:

- ho ridotto la quantità di uvetta (in totale ne ho aggiunti circa 200 grammi a ¾ della cottura) e ho dimezzato la quantità di cannella.

- ho completato il procedimento di cottura in un’unica fase, iniziando con la sola frutta e aggiungendo lo zucchero all’inizio della formazione delle bollicine.

In conclusione ho ottenuto 15 barattoli di marmellata, di capacità varia…

Grazie Lydia!




Aggiornamento: ho inserito altre due immagini che ieri non riuscivo a caricare...

venerdì 9 luglio 2010

Limoni e prugne... ricetta cercasi

Anche quest'anno i miei limoni sono stramaturi e aspettano solo di essere colti e utilizzati. Ho già qualche ricetta per una marmellata, ma vorrei cambiare.
Se qualcuno volesse suggerirmi un'altra versione o un altro impiego, sarei felice di provare... non cose troppo laboriose eh...

Anche le prugne, sono quasi mature e ho idea che matureranno tutte in un baleno, perciò vorrei qualche consiglio, magari potreste segnalarmi una vostra ricetta,  anche per una marmellata di prugne... ;-)


Anna Righeblu ideeweekend

lunedì 28 giugno 2010

Siena - Il Palio del 2 Luglio

Si avvicina la fatidica data del primo appuntamento, in Piazza del Campo, con la manifestazione più attesa dai Senesi.
Anche quest'anno protagoniste del Palio del 2 Luglio saranno 10 contrade su 17.
La rosa delle 10 comprenderà le 7 contrade che non hanno partecipato al precedente palio e le altre 3 estratte a sorte tra le rimanenti.

Quest'anno le contrade che si contenderanno il Palio, dedicato alla Madonna di Provenzano e rappresentato dal vessillone realizzato dall' artista libanese Ali Hassoun, sono:
Aquila, Bruco, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Nicchio, Onda, Selva, Torre.


Come sostengono i senesi, "il Palio è il Palio", non c'è analisi, né argomentazione, che possa definire compiutamente il legame  dei senesi alla contrada e al Palio.

La manifestazione è complessa, preceduta e accompagnata da una serie di eventi che val la pena di "vivere".

Intanto, vi ripropongo il mio video "Immagini di Siena", per una piccola visita virtuale a questa meravigliosa città.

http://www.youtube.com/watch?v=-o18vDdrtMk
   

giovedì 24 giugno 2010

Si fa presto a dire strega...

[immagine da google images]
Quante volte diciamo: " ...è una strega!!!" per indicare una donna cattiva, brutta, maligna… o anche una donna bellissima…  diabolicamente scaltra o dotata di spiccata sensibilità, magari associata ad atteggiamenti stravaganti!

Già, si fa presto a dire strega… ma come la rappresentiamo nel nostro immaginario?

Ancora svolazzante a cavallo del suo manico di scopa... oppure intenta a rimestare pozioni nel calderone?

Comunque la immaginiamo, rimane una figura inquietante: donna semplice ma anche abile guaritrice ed esperta conoscitrice d'erbe, trasgressiva, intrigante, temuta e segnata dal pregiudizio e dal sospetto.

Segni di riconoscimento? Avere un gatto nero, i capelli rossi e il segno del diavolo: un neo nell'iride dell'occhio...
questo nei secoli bui della "caccia alle streghe".
(ehi tu! Stai cercando insistentemente questo post con chiavi di ricerca varie...  ma non crederai mica a queste cose! Questo è solo un post, un banale post... non credi che postresti usare meglio il tuo prezioso tempo? Comunque, se sei un lettore interessato, benvenuto!)

E ai nostri giorni?
Vi capita di associare l'immagine della strega a qualcuno?
Oppure, di pensare che qualcuno possa essere oggetto di una metaforica "caccia alle streghe"?



PS:
Partendo da una ricerca in rete, sulla piazza del Kuerc di Bormio (in alto),  ho scovato qualche sito con documenti originali su "la stregoneria nel contado di Bormio" e, inoltre, un interessante articolo sulla storia e tradizioni dell'Alta Valtellina, di Daniela Valzer (da "La Provincia di Sondrio" del 9 Ottobre 2004)  che vi segnalo:

"Cega, la strega che morì di vecchiaia"

"Incuteva paura solo a nominarla. Quasi che, sfuggente ed insidiosa, si potesse materializzare all’improvviso. Da Domenica Pradella, la Castelera, bisognava tenersi alla larga perché era la «priora delle streghe» e nel ‘600, quando visse, certamente la più temuta tra le persone che godevano di connivenza con il Demonio. Ciononostante (o forse proprio per questo) fu l’unica a morire di vecchiaia e non sulla forca al Prà della Giustizia. Inafferrabile come la nebbia (tanto che la si diceva anche «cega») la Castelera è uno di quei personaggi su cui la storia maggiore scivola distratta, ma che invece meriterebbe un’ampia biografia. Le informazioni sul suo conto non mancano."
Se vi va, continua QUI e buona lettura! 

Anna Righeblu Ideeweekend 

domenica 13 giugno 2010

Ottimismo e pessimismo in... rosa



L'ottimista vede la rosa e non le spine; il pessimista si fissa sulle spine, dimentico della rosa.


 (Kahlil Gibran)


E voi cosa vedete in una rosa?




Buon weekend!


Aggiornamento:


Inserisco il link di due video segnalati da due amici blogger:


Dadda-Tittieco mi segnala il video del brano "Unica rosa" di Ivano Fossati


Enrico-Lefrancbuveur mi segnala il brano di Michele Zarrillo "Una rosa blu"



lunedì 31 maggio 2010

Un parco da scoprire, l'Orto botanico di Roma

Pur trovandosi in una zona centrale come Trastevere, tra Via della Lungara e il colle del Gianicolo, l'Orto Botanico di Roma sembra poco frequentato e meno noto di altre aree verdi urbane aperte al pubblico.
L'ingresso è situato in Largo Cristina di Svezia, vicino a Palazzo Corsini sede dell'Accademia dei Lincei,  e l'accesso è a pagamento.
L'area, ampia circa 12 ettari, era originariamente destinata alla funzione di "hortus herbarum" per il Vaticano, una sorta di "Giardino dei semplici" in cui coltivare piante dalle virtù curative per preparati terapeutici.

In seguito, con l'istituzione della prima cattedra universitaria di Botanica, il "Giardino dei semplici" fu trasformato in "Orto Botanico".
 Successivamente,  con una serie di interventi strutturali e adattamenti,  si è trasformato in importante centro per lo studio e la tutela delle specie vegetali fino a  divenire parte integrante del Dipartimento Universitario di Biologia de la "Sapienza".
Per una visita al parco è possibile seguire i percorsi suggeriti nella pianta consegnata all'ingresso oppure si può procedere secondo i propri interessi o, semplicemente, percorrere i viali alla ricerca di un po' di tranquillità e relax.


Molto scenografico è il viale delle palme che attraversa il giardino con una vista prospettica sulla fontana dei tritoni e lo scalone monumentale.

A sinistra, procedendo, si arriva al roseto dove è possibile osservare esemplari di rose più semplici, a 5 petali, derivate dalle prime rose spontanee e varietà più moderne, con fiori più complessi.


Nella zona umida, percorsa da rivoli d'acqua, si attraversa la valletta delle felci e poi, in salita, la zona dei bambù.
Seguendo l'itinerario si può osservare il giardino giapponese, oppure proseguire verso il bosco mediterraneo sempreverde.

Scendendo lungo il viale costeggiato da conifere, si arriva allo scalone del Fuga, fiancheggiato da due platani monumentali.


Dietro il "Giardino dei semplici", con le piante officinali, si trova la serra tropicale che è possibile visitare seguendo gli appositi percorsi.

Il foglio guida, consegnato all'ingresso, consente di scegliere opportunamente i percorsi d'interesse e, considerata la vastità dell'area, valutare i tempi necessari al completameto degli itinerari.

Anna righeblu ideeweekend

Aggiornamento: Ringrazio Annarita Ruberto per aver segnalato (05/06/2010) questo post sul suo interessante blog di divulgazione scientifica "Scientificando"

sabato 22 maggio 2010

Una giornata al mare, da Ansedonia a Porto Ercole


Organizzare un weekend è sempre salutare e, anche se le previsioni meteo sono avverse, come nel precedente fine settimana, un po' di ottimismo "climatico" non può non mitigare il grigiore della stagione...
E così, una giornata iniziata con la pioggia può virare al bello... come sulla costa d'argento, ad Ansedonia.
Ancora poco frequentata, Ansedonia è una delle mete di vacanze preferite dai romani.


Le villette, ben mimetizzate nella vegetazione mediterranea, si affacciano sul golfo, quasi di fronte  all'Argentario.


Sulla sommità del promontorio si trovano il sito archeologico e il museo, con i resti dell'antica colonia romana di "Cosa". 


E' un'escursione che consiglio anche perché, da qui, si gode di una vista bellissima.

Passando da Orbetello, si arriva all'Argentario, a Porto Ercole, un piccolo borgo affacciato sul porticciolo, animato da barche ormeggiate e dalle barchine con i marinai che si allenano per il Palio marinaro.


Anna righeblu ideeweekend

lunedì 12 aprile 2010

Idea weekend a Volterra e...pausa...



Un'idea per un weekend in Toscana...  in un territorio dove resti etruschi, romani e medievali sono mirabilmente concentrati alla sommità di un colle affacciato sull'incantevole paesaggio della val d'Era.
La grandezza e la potenza di Volterra... CONTINUA QUI...

Per qualche tempo sarò in pausa e non potrò rispondere ai vostri commenti...
A presto!

Anna righeblu ideeweekend

mercoledì 7 aprile 2010

La leggerezza de "l'ombra della sera"


"L'ombra della sera è la più famosa, straordinaria ed esile figura etrusca di giovinetto, rappresentata in un bronzo votivo del III secolo a. C.
E' l'opera-simbolo di Volterra e, pur non essendo unica nel suo genere, è ritenuta tra le più singolari espressioni della scultura etrusca del periodo.

Sulla storia del ritrovamento esistono diverse versioni: in una di queste il recupero, del tutto casuale, sarebbe avvenuto per merito di un archeologo francese, riparato in un casale della campagna volterrana a causa di un improvviso temporale.
Egli avrebbe notato la statuetta mentre il padrone di casa la utilizzava come attizzatoio nel camino!
In ogni caso, dopo il recupero e diversi passaggi in case museo, fu acquisita da Mario Guarnacci,
abate archeologo e collezionista fondatore del Museo Guarnacci di Volterra, nelle cui sale sono custoditi reperti di grandissimo valore, tra i quali anche la preziosa "ombra della sera".
La statuetta bronzea, alta circa 58 cm è la rappresentazione di una giovane figura maschile nuda, con un corpo filiforme esageratamente allungato in tutte le sue parti, tranne che nella testa, modellata secondo giuste proporzioni.
L'idea dell'ombra, allungata a dismisura contro il sole del tramonto, pare abbia fornito ispirazione a Gabriele D'Annunzio nell'attribuzione del nome assolutamente appropriato!
La scultura, tanto antica quanto originale nella "modernità" della forma, avrebbe ispirato artisti contemporanei come Giacometti.
Nel video, "l'ombra della sera" utilizzata nella sigla di uno sceneggiato RAI del 1975 "Ritratto di donna velata", ambientato a Volterra...

Anna righeblu ideeweekend

giovedì 11 marzo 2010

Auguri Righeblu!!!



...3 anni di Righeblu!!!

...E vorrei ringraziare tutti, proprio tutti, amici blogger e visitatori per caso, per questi tre anni trascorsi simpaticamente insieme!

Un grande abbraccio



domenica 28 febbraio 2010

Un giorno in Sabina - piccolo weekend nella natura

Una piacevole escursione di una giornata sulle rive del lago del Turano, per trascorrere qualche ora senza l'assillo del tran tran quotidiano...

Tra i monti della Sabina, in provincia di Rieti, questo piccolo lago artificiale è divenuto meta di chi, disponendo di un minimo di tempo libero solo per piccole fughe dalla città, ama immergersi nella natura, in un ambiente tranquillo ospitale e senza pretese...



Qui si trovano piccoli centri affacciati sul lago, come Colle di Tora raggiungibile attraverso il ponte sull'acqua direttamente da Castel di Tora, il borgo medievale posto sull'altura di fronte.


Le postazioni dei pescatori con le loro canadesi e le piccole imbarcazioni lungo le rive, danno l'idea della lentezza dei ritmi vacanzieri, a contatto con una natura ancora lontana dall'idea di mondanità.


Il paesino di Colle di Tora, silenzioso e tranquillo, mostra uno spaccato di vita tipico della più sana provincia italiana, con le signore intente a stendere il bucato alle finestre, i profumi dei dolci di casa, le famiglie con bambini sul lungolago per trascorrere un pomeriggio all'aria aperta...
I vicoli sono quasi deserti, come la piazzetta con la fontana al centro e la semplice chiesetta dalla porta sempre aperta...


E se la vista è rallegrata dai colori di una giornata tersa e soleggiata, non è meno piacevole fermarsi in uno dei ristoranti della zona, per gustare i piatti semplici, tipici della valle... come gli ottimi tagliolini di farina di castagne con salsa ai funghi porcini, provati in un ristorante sulla Via Turanense...


Anna Righeblu Ideeweekend

Post Correlati: Castel di Tora e il lago del Turano

domenica 14 febbraio 2010

Amor sacro e amor profano - celebrazioni in arte


In tema di celebrazioni dell'Amore e dell'innamoramento, mi piace ricordare il dipinto di Tiziano "Amor Sacro e Amor Profano".
Il titolo, com'è noto, deriva dalle controverse interpretazioni dell'opera che, al contrario, nell'intento dell'autore voleva rappresentare l'esaltazione dell'amore nella sua dualità, sensuale e celestiale.
Il dipinto si trova a Roma, esposto nelle sale della Galleria Borghese.
Nel sito del Museo è consultabile una pagina dedicata all'opera.
Inoltre, nel canale Youtube del Ministero per i Beni e le Attività Culturali è pubblicato un interessante video (chiudere prima la playlist in barra laterale):





Anna righeblu ideeweekend

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