giovedì 20 marzo 2008

Arezzo - la "Leggenda della Vera Croce"


Nella chiesa di S. Francesco, in Arezzo, è conservato uno dei capolavori della pittura rinascimentale: il ciclo della “Leggenda della Vera Croce” di Piero della Francesca.
Gli affreschi, sopravvissuti ad una serie di drammatiche vicende, ricoprono le pareti della Cappella Maggiore.
Qui il Pittore, tra il 1453 e il 1464, dipinse il ciclo subentrando a Bicci di Lorenzo al quale l’opera era stata commissionata dai Bacci. Era stata la stessa famiglia aretina committente a scegliere il tema della Leggenda della Vera Croce, riportata in alcuni scritti sin dai primi anni del trecento.
L’affresco, frutto dell’autonomia espressiva dell’artista, si articola in 10 riquadri e colpisce per i particolari degli episodi rappresentati anche se non di facile interpretazione.

Secondo la leggenda, Adamo, in punto di morte, chiede l’olio miracoloso che l’arcangelo Michele gli ha promesso per salvargli la vita. Il figlio Set riesce ad ottenere solo un ramoscello (o dei semi) dell’albero del bene e del male. Al ritorno, trovato il padre già morto, gli pone sotto la lingua il ramoscello dal quale nasce un grande albero: da un ramo di quest'ultimo avrà origine la croce cui sarà inchiodato il Cristo Salvatore.

È questa la scena rappresentata nel primo lunettone della cappella, mentre in quello a fronte è rappresentata l’ultima scena, con la Croce divenuta simbolo dell’amore di Dio e recuperata all’adorazione del mondo cristiano.
Per chi si reca ad Arezzo è da inserire nell'elenco dei luoghi da non perdere.

© Anna - righeblu ideeweekend

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sono documentata :l'Angelo diede a Seth 3 semi: uno di cedro,uno di cipresso e uno di ulivo; quest'ultimo sinbolizza la purezza illuminata.
Colgo l'occasione per farti gli auguri di una serena Pasqua.
A presto.

Anna Righeblu ha detto...

Dadda54, anch'io mi sono documentata prima di pubblicare il post. Sai che non sono un'esperta!
Le versioni sono due, o forse più ma, quando si tratta di leggende, non c'è da stupirsi.
La leggenda si trova nella "Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine (Varazze), Vescovo di Genova, che rielaborò e trascrisse storie preesistenti.
Ho letto di una versione riferita al ramoscello dell'albero del bene e del male e di una versione riferita ai semi di tre alberi, cedro, cipresso e pino... quest'ultimo non coincide con quello che Tu hai trovato.
Al di là di questi particolari, in questo periodo mi è tornato in mente questo capolavoro e ho pensato di farne un post.
Anche a te auguro una felice Pasqua.
Un abbraccio :-)

Anonimo ha detto...

Cara Anna, il tuo blog è molto carino e apprezzo molto le scelte musicali e filmiche che fai. Tu e Meryl Streep davvero vi somigliate tanto!

Ti abbraccio . Laura

Anna Righeblu ha detto...

Cara Laura, ti ringrazio, sei molto gentile!
Per Meryl Streep, dovrei usare il verbo assomigliare al passato!...

Un abbraccio :-)

AndreA ha detto...

Le leggende sono sempre affascinanti... :-)

Un abbraccio....

Anna Righeblu ha detto...

Andrea sì, vivono alimentate dall'alone di mistero che sempre le accompagna...

Un abbraccio!

paola ha detto...

Grazie per questo tuo articolo molto interessante.
Ciao
Paola

Anna Righeblu ha detto...

Paola, ti ringrazio, sei sempre molto gentile!
Anna

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