26 – 27 - 28 Aprile 2003Superata la fase di incertezza del vado o non vado, finalmente riesco a partire con alcuni colleghi per un incontro di progetto a Siviglia. Tra un aereo e l'altro, riusciamo a fare un giro anche a Barcellona e, finalmente, in serata arriviamo a destinazione, nel quartiere Triana, poco distante dal centro. Qui si trova il nostro albergo: non è il massimo quanto a comfort, ma non è stato facile trovare un alloggio poiché in questo periodo c’è grande affluenza di turisti e, pertanto, occorre spirito di adattamento.
Appena il tempo di sistemarci e poi, con i colleghi corrispondenti (spagnoli e francesi), ci dirigiamo verso il ponte di Triana, in un ristorante sul Guadalquivir dove possiamo gustare dell’ottimo pesce accompagnato da vini di qualità. Tra una portata e l'altra, riusciamo anche ad organizzare sommariamente le giornate seguenti per gli incontri di lavoro e le visite culturali.
Il giorno successivo è dedicato alla visita della città: al di là del fiume si trova la caratteristica “Torre del Oro”, un monumento a pianta dodecagonale, così chiamata perché originariamente dotata di un rivestimento in piastrelle che la rendeva splendente.
Da qui, con i mezzi pubblici, ci dirigiamo verso la zona del “Parque de Maria Luisa” dove, tra
vasti giardini con fontane e stagni, si trovano particolari strutture costruite in occasione dell’Esposizione ispano-americana del 1929.
Una delle zone più affascinanti è l’ampia “Plaza de Espana” delimitata da un
edificio a semicerchio con aree e panchine decorate da piastrelle in ceramica (azulejos) mentre nella “Plaza de America” si può ammirare il Pabellon Mudejar.
Torniamo in centro per fermarci nel patio di un pub irlandese a El Arenal... siamo stanchi e “ispirati” dalla posizione strategica; dopo il pranzo e le chiacchiere ci spostiamo verso il centro storico, il “Barrio de S. Cruz”. Forse, anzi sicuramente, la zona più bella di Siviglia: è l’antico quartiere ebraico, con caratteristiche, strette viuzze fiancheggiate da case bianche, deliziosi patios, inferriate, piazzette e cortili con aranci… la città e piena di aranci!
Trascorriamo tutto il pomeriggio alla scoperta degli angoli più suggestivi e in gran
parte ci rilassiamo nella plaza Dona Elvira, seduti sulle splendide panchine rivestite con vivaci piastrelle. Questi rivestimenti costituiscono uno dei motivi ricorrenti sulle
facciate di diversi edifici e monumenti, nei patios, sulle panchine in muratura nelle piazzette e si differenziano per intrecci e combinazioni cromatiche.
Il giorno successivo è dedicato al lavoro: negli intervalli tra i vari impegni, cominciamo a scoprire e a familiarizzare con alcune abitudini gastronomiche diffuse a Siviglia come
quella del “tapear”, l’andare per tapas, cioè passare nei bar per consumare piccoli assaggi di vari cibi, con un rituale che si ripete tra amici, bevendo vino o birra, un po’ simile a quello dell’aperitivo diffuso anche da noi. Il pomeriggio lo dedichiamo in parte al riposo poiché, in serata, ci sarà l’inaugurazione che darà avvio ad una delle feste popolari, non religiose, più sentite dai sivigliani: “La Feria de Abril”.