mercoledì 21 novembre 2007

Netsuke

Alcuni anni fa mi regalarono tre piccole sculture, come quella nell' immagine; da subito cominciai a chiedermi cosa fossero, a cosa servissero...
La presenza di due fori (himotoshi), in ciascuna di esse, mi faceva pensare ad una sorta di strani bottoni.

La mia amica Patrizia, esperta orientalista, mi spiegò che si trattava di Netsuke, piccole sculture giapponesi, in avorio.
Questi oggetti, realizzati anche in legno, avevano una funzione pratica e decorativa. Tramite un cordoncino passante per i due fori, erano utilizzati per fissare alla cintura del kimono, che non aveva tasche, accessori in cui riporre le piccole cose quotidiane: monete, unguenti, tabacco, ecc.
Il nome significa letteralmente “radice per fissare”.
Il Netsuke, originariamente, rappresentava un oggetto di uso pratico, prevalentemente maschile; solo in seguito si trasformò in oggetto puramente estetico, con un valore relativo alla fattura e alla preziosità delle decorazioni.
Caduto in disuso, e divenuto prodotto da mercato d’esportazione (il tipo privo di fori), attualmente è tornato ad essere oggetto di particolare interesse nel settore del collezionismo.

4 commenti:

Liùk ha detto...

ma perchè poi sti orientali fanno sempre statue obese?

Anna Righeblu ha detto...

Liùk, ciao! Ci sono anche sculture raffiguranti guerrieri, che non sono obese!
Non sono un'esperta, ma la rappresentazione artistica del corpo umano riflette , in generale, la cultura di chi la produce. In molti casi l'"obesità" delle figure è associata ai concetti di buona salute, fertilità o divinità. Per alcuni popoli orientali, la spiegazione potrebbe essere questa.
A presto!

Anonimo ha detto...

E oggi hanno anche un grande valore di mercato, lo sapevi? :-)

Anna Righeblu ha detto...

Mitì, in parte sapevo che i netsuke sono apprezzati sul mercato antiquario, dipende dall'epoca, dal materiale e dalla fattura. Cercherò altre notizie...
Grazie,un abbraccio :-*

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