
Con la sua unica e ampia arcata a schiena d’asino sovrasta le acque del Frodolfo, il torrente che attraversa Bormio scendendo dalla Valfurva.
Di origini antichissime, all’epoca della Repubblica veneta rappresentava l’unica via in ingresso e in uscita dalla città e, per i mercanti provenienti dal passo Gavia, era punto di sosta obbligata: la vecchia dogana si trovava proprio qui, in prossimità del ponte.
La sua origine sembra risalire al XIV secolo anche se, in seguito ad una rovinosa alluvione, fu ricostruito circa due secoli dopo.
Nella sua parte centrale si trovano due edicole votive nelle quali sono raffigurati San Giovanni Nepomuceno e la Santa Croce.
E’ tuttora aperto al traffico e conduce nella storica contrada di Combo, sui cui vicoli si affacciano le antiche case rurali con le finestre traboccanti di fiori.
Su una delle piazzette si trova la trecentesca chiesa di S. Antonio che, all’interno, custodisce il Santo Crocifisso e diversi affreschi.
Le varie leggende sul Santo Crocifisso di Combo evidenziano la natura miracolosa della sua origine affiancandola ad eventi eccezionali legati alle tradizioni locali.
La devozione popolare, nel tempo, l’ha reso protagonista dei cosiddetti “trasporti”: solenni processioni indette in occasione di calamità naturali, con passaggio sotto monumentali archi in legno, allestiti appositamente per l’evento, e adornati con rami di pino.
Anna Righeblu Ideeweekend
Itinerari: Bormio, centro storico - il ponte di Combo - ex chiesa di Santo Spirito, affreschi recuperati -
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