Gallese è un piccolo centro situato nel Lazio settentrionale, in provincia di Viterbo, a circa 60 chilometri da Roma.
In passato, qui come in molti altri piccoli centri, la povertà rappresentava un grosso problema per le ragazze in attesa di “maritarsi” e , ahimè, prive di dote…
Con l’intento di porre rimedio a questo problema, intorno al ‘600, alcuni signori del luogo costituirono un’associazione benefica, una sorta di Confraternita.
Essi si impegnarono, così, a stanziare una somma in denaro, quale dote da destinare alle ragazze da marito bisognose e meritevoli.
La donazione avveniva in coincidenza con le celebrazioni religiose dedicate a San Famiano, patrono della città.
A quel tempo, le giovani in età da marito, che conducevano uno stile di vita devoto e laborioso, ispirato a quello di Santa Zita da Lucca, erano chiamate “Zitelle”.
Tra queste ragazze erano estratte a sorte quelle meritevoli, per le quali veniva organizzata una complessa cerimonia.
Il rito, che è stato modificato nel tempo, viene ripetuto ancora, ogni anno, ed è considerato tra gli eventi più rappresentativi della tradizione storica gallesina.

Nelle giornate del 7 e 8 agosto, le ragazze, di età inferiore a 25 anni, sfilano lungo le vie del paese, velate e abbigliate con una tunica bianca.

Accanto a loro, a simboleggiare il sostegno della nobiltà per le giovani, sfilano le Madrine, adornate con lussuosi abiti.
[Foto da google immagini]
Anna righebu ideeweekend