La bellissima Córdoba (in spagnolo) sorge lungo il fiume Guadalquivir e si trova in Andalusia, a nord-est di Siviglia.
È una città affascinante,antica, che manifesta in ogni angolo il suo carattere multiculturale, ereditato dalla varietà di popoli che l’hanno conquistata e ne hanno segnato le vicende.
La fusione di tante culture, romane, giudee e musulmane, caratterizza l'aspetto e l’architettura della città vecchia e qui, lungo le viuzze e all’interno delle case bianche, si possono osservare gli splendidi patios, luminosi e accoglienti, con gli arredi, i fiori e le vivaci ceramiche.
Senza dubbio la maggiore attrazione di Córdoba è la Mezquita, la Grande Moschea, che costituisce il cuore del centro storico e rappresenta uno degli esempi più imponenti dell’arte islamica in Spagna. Inizialmente fu edificata dagli arabi come Grande Moschea e più tardi, dopo la conquista della città da parte dei cristiani, al suo interno fu costruita una Cattedrale cattolica: ed è proprio questa fusione di elementi tipici dell’arte islamica con quelli dell’arte cristiana a renderla unica nel suo genere.
L’interno, in cui il fascino dei colori e la maestosità del luogo sono arricchiti dall’oro dei mosaici, si presenta come un susseguirsi di colonne in fila che sostengono archi, con pietre bianche e rosse alternate. Su queste colonne, altre colonne sostengono altri archi, così si ha un doppio ordine di archi e colonne e…
in certi punti, in penombra, ci si sente disorientati, come in un ambiente, senza confini, del quale si percepisce la magnificenza e la solennità.All’esterno il bellissimo “patio de los Naranjos”, il giardino degli aranci, circondato da un alto muro e sovrastato dal campanile, offre ai numerosi visitatori angoli in ombra e tranquillità.

Noi (ero in viaggio con un gruppo di simpatici colleghi), abbiamo visitato la città in un solo giorno, il 1° Maggio del 2003, partendo da Siviglia in treno.
© Anna - righeblu ideeweekend
PS: le foto (eccetto la prima presa dalla rete) sono state scattate con una vecchia Olympus AF-10 super...


Ora mi chiedo: che faccio?