mercoledì 27 maggio 2009

Una domenica a Città di Castello

Città di Castello si trova in Umbria, nell’alta valle del Tevere e, in origine, era nota con il nome di Tifernum Tiberinum.
E’ dall’antica denominazione romana, modificata in epoche diverse, prima in Castrum felicitatis e poi, dall’anno 1000, nell’attuale Città di Castello che trova la sua origine il nome degli attuali abitanti della cittadina, detti “tifernati”, da Tiferno, appunto…
Il borgo è un tipico centro con edifici in pietra e, nella parte antica, è un concentrato di monumenti che vale la pena visitare.
Su Piazza Gabriotti si affaccia l’attuale sede del municipio, il palazzo dei Priori, costruito nel 1300 seppure in forma incompleta, mancante della torre campanaria.

Sul lato opposto della piazza s’innalza la torre civica (foto 1), detta anche torre del Vescovo, per la sua posizione, a destra del palazzo Vescovile.
Qui, sul finire del 1300, fu posto il primo orologio pubblico.
Molto particolare è un’altra “torre”, quella del romanico campanile cilindrico (foto 2) annesso alla cattedrale, dedicata ai Santi Florido e Amanzio.
Il Duomo presenta una facciata incompiuta, con una parte
bassa caratterizzata da forme barocche e una parte alta rinascimentale, come l’interno, semplice ed elegante. Sul fianco, un’elegante scalinata conduce all’altezza dell’ingresso laterale, costituito da un magnifico portale gotico. Sull’altro lato del Duomo si trova il Museo Capitolare, con reperti d’arte Sacra, una Madonna con bambino del Pinturicchio

e un dipinto di Rosso Fiorentino: “Cristo in gloria”.

Di questo museo potrei ricordare: il costo non proprio contenuto, e “comprensivo” di servizi aggiuntivi da me non sollecitati … la scarsa illuminazione di alcune sale espositive.


Ma … non si può pretendere la perfezione e… un museo non sempre è l’immagine di una città…


Anna righeblu ideeweekend

martedì 19 maggio 2009

La Verna, un weekend tra natura, arte e misticismo.

Sono tante le ragioni per visitare questo luogo, situato nell’Appennino Toscano, a circa 1100 metri di altezza sul monte Penna.
Il sito, noto per le straordinarie bellezze naturali, è frequentato da numerosi turisti e pellegrini, richiamati dalle opere d’arte e dal fascino della spiritualità del
Santuario Francescano.
La via da percorrere, una continua sequenza di curve, sembra essere una delle strade preferite dai numerosi centauri che qui è possibile incontrare.
Arrivati nei pressi di Chiusi della Verna (Arezzo), per salire alla Verna è possibile seguire due percorsi.
Uno, da compiere a piedi e più impegnativo, è quello della Beccia.
E’ un percorso naturalistico, abbastanza breve (circa 800 m), ma con un notevole dislivello nella parte intermedia e finale.
Inizia da un parcheggio posto a circa 8 chilometri dal successivo, più comodo e vicino al Santuario.

Il percorso ricalca il cammino compiuto dal Santo per salire sul monte… la foto della scogliera su cui sorge il Santuario (foto 1) è stata scattata lungo questo sentiero, abbandonato per riprendere l’automobile e arrivare al secondo parcheggio…
Superata Chiusi della Verna, dopo una serie di ulteriori curve, si arriva in un ampio parcheggio e, da qui, si raggiunge il Santuario, attraversando un bellissimo bosco di faggi, il cosiddetto Bosco delle fate.

La vegetazione del parco naturale delle foreste del Casentino è costituita da fitti boschi di abeti, faggi e aceri, con punte rocciose disposte a formare piccole grotte, o sporgenze dalle forme originali.


Tra le varie escursioni attraverso i boschi, è anche possibile salire fino alla sommità del monte Penna, da cui si gode un’ampia e spettacolare vista.

Numerose e singolari sono le formazioni rocciose in prossimità del santuario: tra tutte appaiono particolarmente interessanti la grotta con il letto in pietra e il “sasso spicco”.

Il percorso artistico, oltre agli edifici del santuario con le cappelle, comprende anche la visita alla chiesa di santa Maria degli Angeli e al Museo.
Tra le numerose opere, alla Verna è possibile ammirare molte terrecotte Robbiane, per lo più attribuite ad Andrea della Robbia e, tra queste, una delle più belle è l’Annunciazione.

Anna righeblu ideeweekend

Itinerari e post correlati:

1. Arezzo: Un weekend d’arte Il Duomo - La Leggenda della Vera CroceCasa VasariIl castello di Poppi 1 -Il castello di Poppi 2 - La Verna - I Della Robbia in mostra - I Della Robbia alla Verna

2. Camaldoli

Ospitalità: Hotel Ristorante La Gravennaweekend del gusto nel basso Casentino -

lunedì 11 maggio 2009

Il fascino del Castello di Poppi

Del Castello dei Conti Guidi, pur non avendolo ancora mai visitato, avevo già scritto su Ideeweekend e vacanze... ero stata catturata non solo dalla sua storia ma anche dalla leggenda della bella Matelda...
Poi, durante il weekend del primo Maggio, iniziato lungo gli itinerari dei Della Robbia, sono arrivata a Poppi, uno dei borghi più belli d'Italia.
Finalmente ho potuto visitare il castello, notevole per la vista sul territorio e per l'originalità e la conservazione delle strutture interne.

La fortezza è nota, storicamente, per le vicende legate alla potente famiglia dei Conti Guidi che, nel territorio del Casentino, esercitò un grande potere per circa 400 anni.
La struttura principale del maniero, risalente alla fine del 1200, fu più volte rimaneggiata all'esterno e al'interno, con l'aggiunta di elementi difensivi e funzionali, che non ne alterarono, però, il possente aspetto primitivo.

Nel cortile interno l'attenzione è catturata dalla grandiosa e scenografica scala di Baldassarre Turriani: le eleganti rampe sembrano scaturire da un intreccio armonioso di salite e discese indistinguibili, dirette verso gli ampi ballatoi lignei dei piani superiori.

Dai ballatoi si accede agli ambienti vissuti: le ampie stanze e la bella cappella, riccamente decorata sulla volta e con le pareti ricoperte da affreschi attribuiti a Taddeo Gaddi, allievo di Giotto.

Sul lato opposto, nel salone delle feste, si possono ammirare alcuni dipinti e una terracotta robbiana raffigurante la Madonna della cintola,

mentre nel cortile si trovano diversi stemmi policromi.
Molto interessante è la austera Biblioteca Rilliana, dove sono conservati ed esposti numerosi antichi volumi e manoscritti....

...
Se siete in zona Casentino, il castello, con tutto il suo fascino... e i misteri, merita una visita.

Anna
Righeblu Ideeweekend


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martedì 5 maggio 2009

Weekend del gusto nel basso Casentino

Cosa c’è di meglio di un weekend, organizzato all’ultimo momento, all’insegna del gusto nell’arte e nella cucina?
Dell’incanto dell’arte e dei luoghi si dirà nei prossimi post… qui
si parla di buona cucina, quella toscana, interpretata col cuore e la passione dei due instancabili cuochi del Ristorante hotel “la Gravenna”, a Subbiano, poco più a nord di Arezzo.

L’accoglienza cordiale del proprietario, il signor Lars, la buona compagnia e, in più, la simpatia di Nadia, signora della cucina, hanno reso piacevolissima la pur breve vacanza, trascorsa lungo gli itinerari della mostra dei Della Robbia.
Nella prima serata, tra le ricette tipiche toscane, abbiamo scelto quelle a base di cinghiale, iniziando con delle ottime tagliatelle al ragù.

In chiusura la magnifica torta con fragole

che la signora Nadia ha affettuosamente preparato per noi.

Già al mattino dopo, le torte preparate dalla cuoca e il pane e focaccia preparati dal consorte,

profumavano di buono la sala da pranzo e anche il resto della nostra giornata!
Per di più, la cena a base di primi ai porcini, seguiti da un’eccellente tagliata di manzo, si è conclusa con una delicata, dolce, crema paradiso ai frutti di bosco!

Con le foto, anche se poco chiare, spero di poter rendere un’idea della particolare genuinità della cucina della signora Nadia: una piccola, grande cuoca e una cara persona.

Anna righeblu ideeweekend

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