Le mie immagini in video... (Regolate il volume sui toni medi)
Immagini di Civita di Bagnoregio, la città sospesa... in un'altra dimensione, sul paesaggio lunare della stupenda valle dei calanchi.
Ancora vitale e pulsante, per la tenacia e l'amore della gente che qui vive, senza lo stress e gli affanni della nostra dimensione.
Bellissima, si raggiunge solo a piedi, attraverso un lungo ponte ... da vertigini...
E voi, potreste vivere in un posto così?
Anna righeblu ideeweekend
Itinerari: Bagnoregio - Civita di Bagnoregio - Lubriano - Castiglione in Teverina - Lago di Bolsena - Bomarzo
lunedì 23 marzo 2009
mercoledì 18 marzo 2009
Pitigliano – città sul tufo
Dopo una serie di curve, tra monti e boschi della Maremma, ecco apparire Pitigliano, splendida, antica città arroccata su uno sperone di roccia tufacea.
Gli archi dell’acquedotto mediceo svettano leggeri sul bordo della rupe e fanno da cornice al complesso di edifici che, dalla Piazza della Repubblica, dominata dall’imponente Palazzo Orsini, si snodano lungo l’abitato.
Il borgo, d’impianto medioevale, è percorso da brevi scalinate, piccole corti e loggette e da stretti vicoli che portano sugli strapiombi laterali, dove la vista può spaziare su magnifici panorami.
Tra i monumenti da visitare: il Duomo con il massiccio campanile, fontane, chiese e i resti della sinagoga della comunità ebraica che, per la sua notevole influenza, nell’Ottocento valse alla città il soprannome de “La piccola Gerusalemme”.
Arrivati all’estremità del borgo, lungo i vicoli, è possibile ammirare le caratteristiche cantine scavate nella roccia.
In questi giorni (14 – 15 – 19 Marzo) si svolge a Pitigliano la tradizionale Torciata di San Giuseppe che terminerà domani, nella ricorrenza del Santo, con il corteo storico in costume.
Lungo il percorso sono portate in processione delle grandi torce, fino al centro della città, dove, per rievocare il rito pagano propiziatorio dell’arrivo della Primavera, viene bruciato un enorme pupazzo, che rappresenta l’”Invernacciu”, l’inverno che ormai muore.
Anna righeblu ideeweekend
Itinerari: Saturnia1 - Saturnia 2 - Sovana - Pitigliano
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lunedì 16 marzo 2009
Meme - le 5 cose di cui non posso fare a meno
Dopo un periodo di pausa, ecco un invito per un “Meme”.
La proposta arriva da Marina, alla sua prima esperienza in fatto di meme e io accetto e pubblico molto volentieri!
Ecco l’elenco delle mie “5 cose di cui non potrei fare a meno”:
1. Il caffè (tanto!) della prima colazione! Con latte, torta casalinga e marmellata…
2. I libri; se sono in viaggio, preferibilmente quelli di Camilleri.
3. Andare in giro alla scoperta di borghi e castelli.
4. La fotocamera digitale.
5. Il computer portatile e la posta elettronica
Finito! Adesso passo il meme ad altri amici… e a tutti quelli che avranno voglia di farlo…2. I libri; se sono in viaggio, preferibilmente quelli di Camilleri.
3. Andare in giro alla scoperta di borghi e castelli.
4. La fotocamera digitale.
5. Il computer portatile e la posta elettronica
mercoledì 11 marzo 2009
Saturnia – alla scoperta dell’acqua calda
Finalmente un weekend soleggiato! Soleggiato ma ventoso… e allora, piuttosto che al mare, decidiamo per una puntatina nell'entroterra Maremmano: si va a Saturnia, alla scoperta dell’acqua calda! … Per andare poi anche alla scoperta del tufo!
Prenotiamo a "La Fonte del Cerro", una residenza turistico-alberghiera poco distante dalle cascate del mulino.
L’ambiente è semplice ma accogliente, con camere e appartamenti arredati e organizzati in essenziale e gradevole rustico toscano.
E’ abbastanza pieno e c’è disponibilità per un appartamento, molto grazioso e con bella vista sulla rocca di Saturnia. La residenza non ha un ristorante proprio e, per la cena, si va in uno dei vicini ristoranti consigliati (eccellente quello che poi abbiamo scelto), mentre la ricca colazione, con ottimi dolci e salati di produzione propria, è servita in un’accogliente e luminosa sala comune.
Per accedere allo stabilimento termale, gli ospiti possono utilizzare una convenzione ad hoc, sulla base delle esigenze personali.
Dalla strada, una panoramica dall’alto delle cascate del Mulino che, come si vede, sono già molto frequentate. Qui ci si può immergere liberamente nelle calde acque sulfuree che affluiscono, copiosamente, nelle grandi vasche naturali scavate nel travertino.
Queste sono direttamente collegate al Cerro, attraverso un sentiero.
Nel pomeriggio, la nostra prima tappa è Saturnia, piccolo borgo di antichissime origini che, però, conserva solo poche e frammentarie memorie del passato.
Sono visibili alcuni resti di mura etrusco-romane racchiuse nella cinta muraria senese e, dietro la Chiesa di Santa Maria Maddalena, i ruderi della rocca Aldobrandesca, con il Castello Ciacci edificato in epoca recente, in stile neomedievale. A lato della rocca si trova la porta Romana di Saturnia, sospesa su un tratto di strada basolata, resto dell’ antichissima Via Clodia, del 183 a.C., che la collegava direttamente a Roma. Da qui siamo andati alla scoperta del tufo, a Sovana, uno dei borghi più belli d’Italia…CONTINUA SU IDEEWEEKEND
Anna righeblu ideeweekend
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giovedì 5 marzo 2009
Il ponte della Pia
Tra Sovicille e Chiusdino, in provincia di Siena, si trova un ponte, d’origine romana ma ricostruito nel Medioevo, con una sola arcata, “a schiena d’asino”.
Posto sul torrente Rosia, è ancora transitabile solo a piedi, e con molta attenzione, poiché mancano i parapetti di protezione: durante la guerra infatti, i carri armati li demolirono al loro passaggio.
E’ noto come il ponte della Pia perché su di esso, secondo la tradizione popolare, sarebbe passata la bella e sventurata Pia de’ Tolomei, sposa di Nello de’ Pannocchieschi, diretta in Maremma, verso il suo esilio nel Castello della Pietra.
In un celebre canto del Purgatorio, Dante ricorda l’evento:
“Deh, quando tu sarai tornato al mondo / e riposato nella lunga via,
seguitò il terzo spirito al secondo, / ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che innanellata pria,
disposando, m’avea con la sua gemma”.
La sfortunata Pia, di nobile e ricca famiglia senese, rimasta vedova di Baldo de’ Tolomei, sarebbe stata costretta a risposarsi con il nobile Nello de’ Pannocchieschi, signore della Maremma.
Le versioni sulle cause della tragica fine di Pia sono diverse: ripudiata, sarebbe stata uccisa nel Castello in Maremma, o perché incapace di dare eredi al secondo marito, o per la patologica gelosia dello stesso oppure, secondo un’altra versione, perché il marito si sarebbe invaghito di un’altra donna.
E non poteva mancare, a coronamento della già misteriosa storia, l’ultima leggenda:
nelle notti senza luna, qualcuno avrebbe visto, sul ponte, una bianca figura di donna velata, immobile in un’aura di pallido chiarore.
Anna righeblu ideeweekend
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