venerdì 27 aprile 2007

Tre giorni a Venezia - 1

16 Aprile 2007 - “Alle 8.15 raduno dei partecipanti alla stazione Termini, binario 5….” Cominciano così i nostri tre giorni a Venezia.
Partiamo alle 8.50 con l’Eurostar e, senza tanti problemi, arriviamo a Rovigo. L’annuncio che, a causa di un blocco sulla linea, il treno partirà con 50 minuti di ritardo, ci fa letteralmente sobbalzare sui sedili…, il timore che salti la visita, prevista nel pomeriggio, alla Basilica di S Marco, diventa purtroppo realtà, quando il ritardo lievita e arriva alle 3 ore. Non ci resta che “pensare positivo”: per fortuna non siamo coinvolti nell’incidente che si è verificato più avanti, per fortuna siamo in stazione e possiamo scendere per un rapido ristoro al bar. I nostri 19 alunni di 12 anni, tutto sommato, non la prendono male, complice un gelato gratuito per tutti! Dopo quasi 4 ore ripartiamo e arriviamo a Venezia S. Lucia alle 17 circa. Con le colleghe decidiamo di entrare a Venezia con il vaporetto n. 82, dal Canal Grande. Mentre Te prende i biglietti, MG spedisce la richiesta di rimborso a trenitalia ed io controllo i ragazzi, arriva Emanuele, il responsabile del centro in cui dovremo alloggiare. Entrare a Venezia dal Canal grande è davvero emozionante, i ragazzi, che sono stati ben preparati a questa visita, cercano i palazzi, gli stili, gli angoli più affascinanti da fotografare e le barche, le gondole…. Tutto li emoziona.
Abbiamo fatto la scelta giusta: è bello vederli così entusiasti. La presenza di Emanuele ci facilita, poi, negli spostamenti con bagagli da Rialto a Fondamente Nuove: non siamo pratici e le diverse calli, piuttosto strette, sembrano tutte uguali; anche le indicazioni, al primo impatto, sono poco chiare. Comunque arriviamo a prendere il nostro vaporetto, il n.13. Superiamo l’isola di S. Michele sulla quale sorge il cimitero della città, facciamo una sosta a Murano e poi arriviamo alla nostra isola: S. Erasmo. Percorse poche centinaia di metri, arriviamo alla nostra residenza “Il Lato azzurro”, una bella struttura in stile coloniale, a pochi metri dal mare, circondata da un giardino all’inglese, con ambienti nuovi, curati e puliti, organizzati in modo essenziale. Ci sistemiamo su due piani, io al superiore nella stanza accanto a quelle occupate dalle ragazze e dai ragazzi e, al piano inferiore, Te e MG con altri due gruppi. La cena è buona con ottimo tiramisù per dessert e per noi in più un ottimo tè alla menta; i ragazzi sono entusiasti, dopo cena possono giocare un po’ all’esterno poi, non essendoci televisore, alcuni si cimentano con noi a carte, si gioca a Machiavelli. Alle 11.30 si va a dormire….si fa per dire. Le ragazze del mio piano hanno “santificato” la prima notte nella maniera “migliore per loro”, “peggiore per me”: dopo aver pazientato, aver finito l’ultimo libro di Camilleri, aver bussato alla parete, alla porta (vibrava il pavimento e altri ospiti della struttura molto garbatamente avevano protestato) etc. etc…. Alla fine, ore 3 circa, finalmente si sono “apparentemente zittite”. Sono riuscita a dormire un sonno leggero fino alle 5. Non ho visto l’alba, ma le luci della laguna ancora addormentata sì e, nonostante la notte quasi insonne, è stato un risveglio piacevole, che ricorderò a lungo.
© Anna - righeblu ideeweekend

venerdì 20 aprile 2007

Vacanza ad Ancona 3


20 luglio – Dopo colazione, sul tardi, scendiamo al mare con l’ascensore. Il Passetto è una delle spiagge più frequentate dagli anconetani che scendono anche nella pausa pranzo, direttamente dal posto di lavoro, abbigliati di tutto punto ma con costume e telo in borsa. Ci sono rocce e scogli: si può fare il bagno e prendere il sole senza riempirsi di sabbia. Affittiamo due lettini e finalmente ci rilassiamo a prendere il sole. Nella parete rocciosa ci sono delle grotte, chiuse, scavate dai pescatori per tenervi la barca e gli attrezzi da pesca e che adesso,in questo punto, vengono usate come magazzino per lettini e ombrelloni.
Oltre la piattaforma c’è lo stabilimento con cabine e il ristorante che abbiamo già provato. Pat inizia la sua nuotata, io mi avvicino alle scalette con molta circospezione e pian piano riesco ad entrare in acqua e a nuotare un poco senza allontanarmi: la presenza degli scogli mi rende insicura visto che non sono una esperta nuotatrice. Esco quasi subito e mi sdraio a prendere il sole mentre osservo la mia amica che si gode finalmente questo mare per lei così familiare e pieno di ricordi dell’adolescenza. Quando arriva e si sdraia scherziamo un po’ sulla mia “lunga” nuotata, poi mi racconta qualche episodio delle vacanze trascorse qui...
Al pomeriggio stiamo a casa e poi scendiamo al ristorante palafitta per l’aperitivo e la cena: cominciamo con i “mòscioli” (cozze tipiche di Portonovo) alla marinara e come primo ciavattoni allo scoglio, poi frittura mista e sorbetto. Questa sera c’è il piano bar e abbiamo il tavolo proprio in prima fila sul mare. Facciamo tardi volentieri a chiacchierare con la signora che gestisce il servizio.

21 luglio – Mattinata al mare, più o meno come ieri, e pomeriggio a riposare e leggere. In serata decidiamo di andare in centro. Passeggiando arriviamo in Piazza del Plebiscito, molto bella e suggestiva con la sua forma allungata, con il palazzo del Governo da un lato e, in fondo, la statua di Papa Clemente XII e una scalinata che porta alla chiesa di S. Domenico. Ci dirigiamo poi verso Corso Mazzini dove si trova la fontana del Calamo o delle tredici cannelle e riprendiamo la macchina per arrivare al duomo di S. Ciriaco.
Questo si trova sul colle Guasco che si protende verso il mare e domina l’abitato e il porto; considerato il monumento più importante della città, fu edificato sui resti di un tempio pagano ed è romanico con elementi bizantini e gotici. A quest’ora è chiuso e ci limitiamo ad ammirare l’esterno con la facciata e il portico davanti al quale si trovano colonne che poggiano su due leoni di granito rosso. Sull’edificio si trova una cupola ben visibile a distanza. Ci fermiamo ancora a guardare il panorama bellissimo e il tramonto spettacolare. Per l’aperitivo andiamo alla palafitta, giù al Passetto e prenotiamo il tavolo per la cena. Naturalmente cena a base di pesce, buonissima!... Si sta molto bene, facciamo tardi. La vacanza è finita, domani torniamo a casa.
© Anna - righeblu ideeweekend


sabato 14 aprile 2007

Vacanza ad Ancona 2: il convegno e il mistero del CD

18 Luglio - Mattinata calda e luminosa: sul balcone devo mettere gli occhiali scuri per guardare il mare, bellissimo! Dopo colazione si va al mercatino: ci sono bancarelle con abiti, borse e scarpe da boutique, riproduzioni di gioielli che sembrano veri, di tutto e di più. Acquistiamo qualcosa e poi organizziamo la parrucchiera di pomeriggio. Dopo aver consumato tranquillamente il pranzo, sedute in piazzetta ai tavoli di un bar tavola calda, andiamo a riposarci per poi uscire con obiettivo “restauro parrucchiera” per entrambe. Torniamo a casa per rivedere la presentazione da proiettare domani. Tutto è a posto: immagini su CD e scaletta relazione. Usciamo per l’aperitivo e ci prepariamo per la cena; giù al Passetto c’è un locale derivato dalla trasformazione di uno stabilimento balneare, con una terrazza di legno a palafitte, aperta sul mare, pochi tavoli e buona cucina. Questa sera siamo in compagnia del cugino di Pat e di una sua conoscente. In effetti, il posto è davvero carino e si mangia molto bene. Al ritorno però c’è da fare la risalita a piedi della scalinata monumentale dell’aquila…l’ascensore chiude alle 23 e noi abbiamo fatto molto tardi.

19 Luglio - Arriviamo in anticipo al teatro delle Muse, dove si terrà il convegno e facciamo una passeggiata nella vicina Via della Loggia. All’inizio si può ammirare la bella facciata del palazzo Giovannelli Benincasa e, più avanti un edificio del 1400, la Loggia dei mercanti, considerato il monumento simbolo delle attività commerciali della cittadina e attualmente utilizzato come centro congressuale. Sulla facciata si trovano 4 statue che rappresentano le virtù cardinali. Tornando indietro, sul vestito nero di Pat si abbatte il “ricordino” dell’inopportuna incontinenza di un piccione! Al teatro delle Muse incontriamo altri partecipanti al convegno: presentazioni, saluti… si entra nella sala e iniziano gli interventi dei vari relatori, molti dei quali stranieri. Arrivato il turno dell’atteso intervento di Pat, il responsabile video non riesce ad aprire il CD con le immagini: viene verso me chiedendo lumi; sguardi pieni di interrogativi si intrecciano tra Pat, me e l’addetto. Non ne veniamo a capo mentre, con savoir faire ed incisività, Pat continua la sua relazione e la porta a termine catturando la viva attenzione e l’interesse di tutti i partecipanti. Al termine del convegno è allestita una colazione a buffet: io, presa dalla fame, assaggio quasi tutto, faccio un giro per il teatro e seguo con lo sguardo Pat che ha un gran da fare con i diversi personaggi in sala. Alla fine torniamo a casa per riposarci, ma finiamo col farci un caffé e un po’ di chiacchiere sul convegno: non riusciamo a capire cosa sia accaduto col CD anche perché, nel frattempo, è svanito nel nulla… introvabile. Scendiamo per l’aperitivo al locale di ieri e andiamo poi a cenare in un ristorante sulla spiaggia, verso Portonovo, in compagnia di suo cugino.
© Anna - righeblu ideeweekend

martedì 10 aprile 2007

Vacanza ad Ancona 1

Luglio 2006: settimana dal 17 al 22.
17 luglio - La mia amica Pat deve andare ad Ancona per una conferenza, perciò decidiamo di unire l’utile al dilettevole prendendoci una settimana di vacanza.
Partiamo in macchina in tarda mattinata e percorriamo la strada che attraversa l’Umbria per arrivare ad Ancona nel primo pomeriggio.
Dopo aver sistemato le nostre cose nella sua casa (molto bella, con vista mare stupenda), andiamo a fare uno spuntino in un bar di Viale della Vittoria e da qui la spesa. Al supermercato acquistiamo solo l’essenziale per la colazione: abbiamo deciso di non cucinare, altrimenti che vacanza sarebbe?
Nel pomeriggio facciamo un giro in centro; Ancona è una bella cittadina, cosa che non mi aspettavo pensando ad un ambiente portuale. Sorge su un promontorio slanciato verso il mare ed è costituita da due zone, una città vecchia con centro intorno a Piazza della Repubblica e una città nuova sviluppatasi intorno all’area periferica e fino alla stazione ferroviaria. Questa parte è ben visibile dalla strada che abbiamo percorso prima di arrivare al centro della città. Verso il mare, lungo Via XXIX Settembre, si trova l’imponente mole Vanvitelliana, a forma pentagonale. Questo edificio, nel corso dei secoli, ha avuto diverse funzioni: sanitario ( è chiamato anche Lazzaretto), militare, zuccherificio, manifattura di tabacchi e, ora, centro artistico e culturale. Il cuore della città, da piazza della Repubblica, si apre sul porto; la vista però è coperta, in parte, da un edificio dallo stile architettonico moderno, in contrasto con gli altri edifici quali la chiesa del SS Sacramento e il teatro delle Muse.
Dopo la passeggiata decidiamo di cenare al ristorante che si trova all’interno del porto; Pat me ne ha parlato più volte, qui fanno un ottimo brodetto oltre a diversi piatti di pesce tipici della gastronomia locale. Naturalmente prendiamo il brodetto all’anconetana oltre agli assaggini (tra i quali crocette in porchetta) che Pat mi propone; tutto squisito come previsto, inoltre il posto, nonostante la posizione, è gradevole: una specie di terrazza, chiusa, sul porto, accanto al molo, con le navi che partono per la Croazia a 5 metri di distanza, tanto che sembra di stare in un’altra nave e, poi, la vista sul mare con le luci della costa…. Bello! Tornate a casa, abbiamo tante cose da raccontarci…
© Anna - righeblu ideeweekend

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